Il 7 e l’8 maggio la quinta edizione della rassegna con l’apertura straordinariae gratuita di 170 architetture pubbliche e private: storiche, moderne e contemporanee.
Un monumento celebre, un’area archeologica di norma non accessibile, una serie di «alloggi bioclimatici» a Primavalle, un’antica manifattura di cappelli, una magione pariolina, un appartamento al Pigneto appena ristrutturato o un atelier al Gazometro: di tutto un po’, ed è forse questo il bello di Open House Roma, iniziativa giunta alla quinta edizione e che sabato e domenica 7 e 8 maggio apre gratis al pubblico oltre 170 siti di architettura — antica, moderna e contemporanea — con 60 eventi speciali sparsi sull’intero territorio cittadino.
Il «backstage» della Fontana di Trevi e di quella dell’Acqua Paola
Formula collaudata, cadenza annual-primaverile, Open House Roma si presenta per questa edizione con alcune novità, a partire dall’apertura straordinaria dei «backstage» di tre siti celebri: la Fontana di Trevi, la Fontana dell’Acqua Paola e la Chiocciola di Villa Medici. Non, appunto, visite convenzionali, bensì la possibilità di accedere al dietro le quinte delle due Fontane, visitando le «stanze dei bottoni», ovvero le due sale da cui viene gestito il loro funzionamento e da cui si potrà avere uno sguardo privilegiato su entrambi i monumenti. La terza visita porterà invece i partecipanti a discendere i venticinque metri della Scala a Chiocciola di Villa Medici: 117 gradini fino a raggiungere l’Acquedotto Vergine che, ancora oggi in funzione, alimenta buona parte delle fontane del centro. Ma al di là degli edifici storici, moderni o contemporanei — oltre la metà nuovi rispetto all’offerta dello scorso anno — specifica di Open House è l’apertura di luoghi privati: case, uffici, studi, cantieri, luoghi solitamente non destinati alla fruizione di un pubblico di visitatori e che permettono invece la scoperta di aspetti inediti della città.
Il Palazzo dell’Aeronautica del 1931
Il programma (disponibile sul sito www.openhouse.org) è stato suddiviso in «aree tematiche», dalla Roma Antica al contemporaneo, suggerendo una selezione di edifici da visitare ed eventi e tour cui partecipare, non sulla base della classificazione storica o dell’area geografica, ma piuttosto dei propri gusti culturali. Si parte dal tema dell’Abitare, passando per Factory e Produzione, fino ad arrivare ad Attraversare la storia. Tra gli edifici accessibili: i cantieri dei nuovi headquarters Bnl nell’area tiburtina, il salone d’onore del Palazzo H del Coni al Foro Italico, Palazzo Koch (dal nome del celebre architetto che diede una sua impronta alla giovane capitale postunitaria), oggi sede della Banca d’Italia, o il monumentale Palazzo dell’Aeronautica, del 1931, commissionato dall’allora Maresciallo dell’Aria Italo Balbo, il gerarca che volle «un’opera di dimensione imperiale, in armonia con l’essenza e il divenire della Forza Armata, totalmente esente da suggestioni esterofile» (stile razionalista, dettagli decorativi, saloni, apparati vari ecc. sono tra i più tipici e meglio conservati del cosiddetto stile Novecento: accesso consentito con documento di identità, ultima visita ore 18).
Cortili segreti, atelier d’artista, opere razionaliste
A ciascuno il suo speciale angolo di Roma, più o meno (s) conosciuto: il ristorante «Il Fungo» all’Eur, un cortile segreto in via della Lungara, una elegante palazzina di Ugo Luccichenti in via in Selci in Sabina, lo studio dell’artista Massimo Catalani nei «palazzoni» anni Trenta dell’Impresa Federici in via XXI Aprile (celeberrimo set per il film «Una giornata particolare» di Scola), lo studio-atelier all’Orto Botanico dove lavorarono dagli anni ’60 Carlo Quattrucci, i Tommasi Ferroni, Kokocinski, o quel che resta (poco o nulla) di una delle rarissime opere romane dell’architetto razionalista Giovanni Michelucci, la Villa Valiani al Prenestino, via Romanello da Forlì (la visita propone una rilettura storica attraverso foto e tesi dell’opera razionalista. Visitando l’appartamento si potranno vedere parzialmente alcuni finiture originali). L’elenco è lunghissimo.
Accesso libero o su prenotazione, dal 28 aprile
Più dell’85 per cento dei siti saranno ad accesso libero per ordine di arrivo, mentre per il restante 15 per cento le prenotazioni, sempre gratuite, saranno attive a partire da giovedì 28 aprile. Tantissimi i patrocini di soggetti istituzionali, i quali hanno permesso a loro volta l’apertura di sedi (il Senato, ad esempio, con Palazzo Madama). Settecento i volontari coinvolti tra studenti, professori, architetti o semplici appassionati (Info: www.openhouseroma.org, tel. 06.45563543).
Case, studi o dietro le fontane: torna «Roma Open House»
Il 7 e l’8 maggio la quinta edizione della rassegna con l’apertura straordinariae gratuita di 170 architetture pubbliche e private: storiche, moderne e contemporanee.
Un monumento celebre, un’area archeologica di norma non accessibile, una serie di «alloggi bioclimatici» a Primavalle, un’antica manifattura di cappelli, una magione pariolina, un appartamento al Pigneto appena ristrutturato o un atelier al Gazometro: di tutto un po’, ed è forse questo il bello di Open House Roma, iniziativa giunta alla quinta edizione e che sabato e domenica 7 e 8 maggio apre gratis al pubblico oltre 170 siti di architettura — antica, moderna e contemporanea — con 60 eventi speciali sparsi sull’intero territorio cittadino.
Il «backstage» della Fontana di Trevi e di quella dell’Acqua Paola
Formula collaudata, cadenza annual-primaverile, Open House Roma si presenta per questa edizione con alcune novità, a partire dall’apertura straordinaria dei «backstage» di tre siti celebri: la Fontana di Trevi, la Fontana dell’Acqua Paola e la Chiocciola di Villa Medici. Non, appunto, visite convenzionali, bensì la possibilità di accedere al dietro le quinte delle due Fontane, visitando le «stanze dei bottoni», ovvero le due sale da cui viene gestito il loro funzionamento e da cui si potrà avere uno sguardo privilegiato su entrambi i monumenti. La terza visita porterà invece i partecipanti a discendere i venticinque metri della Scala a Chiocciola di Villa Medici: 117 gradini fino a raggiungere l’Acquedotto Vergine che, ancora oggi in funzione, alimenta buona parte delle fontane del centro. Ma al di là degli edifici storici, moderni o contemporanei — oltre la metà nuovi rispetto all’offerta dello scorso anno — specifica di Open House è l’apertura di luoghi privati: case, uffici, studi, cantieri, luoghi solitamente non destinati alla fruizione di un pubblico di visitatori e che permettono invece la scoperta di aspetti inediti della città.
Il Palazzo dell’Aeronautica del 1931
Il programma (disponibile sul sito www.openhouse.org) è stato suddiviso in «aree tematiche», dalla Roma Antica al contemporaneo, suggerendo una selezione di edifici da visitare ed eventi e tour cui partecipare, non sulla base della classificazione storica o dell’area geografica, ma piuttosto dei propri gusti culturali. Si parte dal tema dell’Abitare, passando per Factory e Produzione, fino ad arrivare ad Attraversare la storia. Tra gli edifici accessibili: i cantieri dei nuovi headquarters Bnl nell’area tiburtina, il salone d’onore del Palazzo H del Coni al Foro Italico, Palazzo Koch (dal nome del celebre architetto che diede una sua impronta alla giovane capitale postunitaria), oggi sede della Banca d’Italia, o il monumentale Palazzo dell’Aeronautica, del 1931, commissionato dall’allora Maresciallo dell’Aria Italo Balbo, il gerarca che volle «un’opera di dimensione imperiale, in armonia con l’essenza e il divenire della Forza Armata, totalmente esente da suggestioni esterofile» (stile razionalista, dettagli decorativi, saloni, apparati vari ecc. sono tra i più tipici e meglio conservati del cosiddetto stile Novecento: accesso consentito con documento di identità, ultima visita ore 18).
Cortili segreti, atelier d’artista, opere razionaliste
A ciascuno il suo speciale angolo di Roma, più o meno (s) conosciuto: il ristorante «Il Fungo» all’Eur, un cortile segreto in via della Lungara, una elegante palazzina di Ugo Luccichenti in via in Selci in Sabina, lo studio dell’artista Massimo Catalani nei «palazzoni» anni Trenta dell’Impresa Federici in via XXI Aprile (celeberrimo set per il film «Una giornata particolare» di Scola), lo studio-atelier all’Orto Botanico dove lavorarono dagli anni ’60 Carlo Quattrucci, i Tommasi Ferroni, Kokocinski, o quel che resta (poco o nulla) di una delle rarissime opere romane dell’architetto razionalista Giovanni Michelucci, la Villa Valiani al Prenestino, via Romanello da Forlì (la visita propone una rilettura storica attraverso foto e tesi dell’opera razionalista. Visitando l’appartamento si potranno vedere parzialmente alcuni finiture originali). L’elenco è lunghissimo.
Accesso libero o su prenotazione, dal 28 aprile
Più dell’85 per cento dei siti saranno ad accesso libero per ordine di arrivo, mentre per il restante 15 per cento le prenotazioni, sempre gratuite, saranno attive a partire da giovedì 28 aprile. Tantissimi i patrocini di soggetti istituzionali, i quali hanno permesso a loro volta l’apertura di sedi (il Senato, ad esempio, con Palazzo Madama). Settecento i volontari coinvolti tra studenti, professori, architetti o semplici appassionati (Info: www.openhouseroma.org, tel. 06.45563543).
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