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Torino torna a vincere il «Building of the Year» con il grattacielo Intesa-Sanpaolo

Marzo 30, 2016 admin 0 Comments
Per il secondo anno consecutivo Torino vince il premio «Building Of the Year». Se lo scorso anno la medaglia dell’architettura era andata alla «casa più bella del mondo» di via Alfieri 6, cinquanta passi da piazza San Carlo, nel 2016 la palma d’oro – alla categoria uffici – è andata al grattacielo Intesa San Paolo progettato dall’archistar Renzo Piano. Un riconoscimento che consolida ancora di più la nuova immagine di Torino città smart, turistica e bella da vedere. Aggiudicarsi per due anni consecutivi un record certificato niente meno che dall’«Archdaily» il sito di architettura più visitato al mondo non è da tutti. Nel 2015 l’ex Palazzo Valperga Galleani aveva vinto il concorso «Building of the Year» alla categoria «Refurbishment», ristrutturazione. Il progetto della casa di via Alfieri è stato

l’unico finalista italiano, selezionato tra oltre 3000 lavori distribuiti in una geografia globale dal Cile al Vietnam. Ecco la pagina che annuncia l’assegnazione di questo premio internazionale al grattacielo Sanpaolo.

Per costruire il grattacielo ci sono voluti cinque anni, dal progetto all’inaugurazione, che si è tenuta nell’aprile del 2014. Costo complessivo dell’opera: mezzo miliardo. Dalla serra biodinamica con alberi d’alto fusto e specie vegetali della macchia mediterranea al ristorante superpanoramico in cima, sino all’asilo al piano terra. Sono questi i segni particolari di una struttura «in cui lavorare diventa piacevole» che poi era la “mission” di Renzo Piano.

SOSTENIBILITA’

La torre è stata costruita secondo i principi di sostenibilità ambientale in modo tale da ridurre i consumi energetici. E tutto è stato costruito con materiale anti-allergico. Le facciate Est e Ovest sono state rivestite con un sistema di doppia pelle le cui lamelle mobili garantiscono ventilazione in estate e isolamento termico in inverno. La facciata meridionale è interamente coperta da un campo fotovoltaico di circa 1600 metri quadri. Sullo stesso lato un «giardino d’inverno» con piante rampicanti consente di filtrare e modulare la luce proveniente dall’esterno. L’impianto di climatizzazione sfrutta l’energia di scambio termico con l’acqua di falda senza emissioni nocive per l’atmosfera.

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